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Che cos’è l’inclusione?

Il nostro sistema scolastico è stato il primo in Europa ad introdurre l’inclusione scolastica generalizzata degli alunnie ne ha riordinato i princìpi con le Linee Guida del 4 agosto 2009. La Legge 170/2010 sui DSA e la DM 27/12/2012 sui BES forniscono la cornice entro cui muoversi per poter garantire, oggi, ad ogni studente la possibilità di apprendere, così come sancito a priori dalla nostra Costituzione.


Che cos’è la didattica inclusiva?

L’inclusione si realizza attraverso molteplici azioni degli insegnanti, mirate all’apprendimento da parte degli alunni, azioni che vanno sotto la comune denominazione di didattica inclusiva”. Questa è la didattica per la scuola di tutti, che tiene conto delle differenze e specificità dei singoli alunni. Le conoscenze scientifiche relative ai BES ed ai DSA, offrono oggi agli insegnanti strumenti migliori, più raffinati, per insegnare a studenti che altrimenti potrebbero restare (e di fatto in passato restavano) esclusi dai livelli più elevati dell’istruzione. Nello stesso tempo, anche gli studenti che BES non sono, traggono vantaggi importantissimi sul piano degli apprendimenti da una didattica sempre più attenta alle metodologie ed alle implicazioni relazionali del lavoro dell’insegnante.


Che differenza c’è tra alunni BES e alunni DSA?

Rientrano tra i Bisogni Educativi Speciali: lo svantaggio linguistico, socio-culturale, ma anche malattie o lutti, ovvero situazioni di disagio importanti (si pensi ai problemi di anoressia/bulimia, ecc…), il sospetto Disturbo Specifico di Apprendimento, i casi di quoziente intellettivo al limite del Ritardo Mentale, gli studenti con ADHD, ma anche gli studenti con DSA conclamato. In particolare, i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) riconosciuti dalla Consensuns Conference e tutelati dalla Legge 170/2010 sono: Dislessia, Discalculia, Disortografia, Disgrafia.


Nei casi BES e DSA deve essere sempre redatto il Piano Didattico Personalizzato dal consiglio di classe?

Quando è presente una Certificazione di DSA e la famiglia la consegna a scuola facendola protocollare, il PDP deve essere redatto nei tre mesi successivi alla consegna della certificazione.Per quanto riguarda i Bisogni Educativi Speciali non certificati, redigere un PDP è una scelta che gli insegnanti operano nell’interesse dell’alunno affinchè possa raggiungere gli obettivi di apprendimento con serenità.